Un partito strutturato come il Pd, pratica le regole dello Statuto in conformità ad un documento di particolare valore come il Codice Etico.
Ebbene, nonostante sia così super dotato non riesce (o non vuole) evitare le discrasie.
Oltre a quelle già segnalate relative ai conflitti di interesse di Barbara Agogliati, di cui il segretario metropolitano Pietro Bussolati ha fatto spallucce, e quelli passati in "prescrizione" di Massimo D'Avolio (ma che danno lo "spessore" del personaggio), ne compare un altro molto grave dal nostro punto di vista.
Tra i membri eletti dall'assemblea del 2 dicembre 2013 alla Direzione Metropolitana, eletti su proposta delle zone, compare (per l'area rozzanese!!!) Patrizia Bergami, dirigente a tempo determinato del Comune di Rozzano appena riconfermata per il dodicesimo anno. Insomma, ora ci si spiega la reiterazione alle stesse condizioni.
All'art. 2 comma 1 del Codice Etico si dice: "Le donne e gli uomini del Partito Democratico sostengono l’autonomia della politica, perché sia credibile e rafforzi il rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengono che la politica debba assolvere la sua funzione pubblica senza essere subalterna ad alcuno".
Il partito non gli ha garantito (!) la possibilità di partecipare ad un concorso per mettere a frutto le sue competenze, ma, eleggendola per la zona per la quale lavora alla Direzione del partito, ha messo a punto un perverso sistema per il quale lo "spoil system" in realtà diventa roba vecchia: non solo si scelgono persone di fiducia, ma li peschiamo tra i dirigenti del partito. Ovviamente in contraddizione con il famoso Codice Etico di cui sopra, che evitano bene di praticare, ma che torna buono per la propaganda di superiorità "della razza".
S. Lo Giudice |
Certo, anche le altre forze politiche non saranno scevre da difetti e/o contraddizioni, ma quando sei forza di Governo e pensi d'avere ancora una certa "superiorità morale" dovresti per lo meno tenerne conto.
Sergio Lo Giudice, costituente Pd, disse: "L’Assemblea Costituente del PD, di cui ho avuto l’avventura di fare parte, ha approvato un Codice Etico che definisce in modo chiaro chi può essere candidato e chi no (a tutti i ruoli pubblici ed interni al partito, ndr). Lo si tiri fuori e lo si usi, senza logiche forcaiole ma con rigore e determinazione. Non basta l’onestà del passato a garantire il futuro: anche il PSI di Craxi proveniva da una storia gloriosa".
L.Lotti |
Ecco.
RP
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